Non inizieremo con C’era una volta, perché la storia che vogliamo raccontarvi oggi è diversa dalle altre e inizia più o meno così: “Generalmente tu proponi l’attività e i bambini fanno quello, lì invece nonostante io arrivassi ogni giorno con proposte diverse, lui voleva fare solo una cosa, solo quello che gli piaceva: lui voleva fare dinosauri. E abbiamo fatto dinosauri. Tutti i giorni. Per due settimane. Proprio in quelle settimane nasceva la collaborazione con uno studio che voleva sviluppare una linea orientata su proposte che avrei potuto fare e, parlando con titolare dello studio, è venuto fuori che lui era super-appassionato di dinosauri…e lì io ho detto: -Sapete ora io che faccio? Faccio l’estinzione dei dinosauri!”
Queste sono le parole dell’artista Fargo, che ci parla di come una sua opera sia nata dall’incontro con un bambino conosciuto durante un nostro progetto. È una storia che racconta della potenza dell’accogliere, del trasformare dentro a una relazione piuttostoche voler far corrispondere la persona che abbiamo davanti e le sue azioni alla nostra idea di come devono essere e andare le cose.
“Mi sono approcciato con la stessa irriverenza di Niccolò. Perché il suo atteggiamento era…irriverente? Che poi, se pensiamo a un’artista, magari guardiamo un documentario o un film sulla sua vita diciamo che è un genio, lui invece è…irriverente? Maleducato? Perché nonostante ci fosse un gruppo di adulti che continuava a dirgli fai così lui continuava a voler fare dinosauri? Ma in fondo non è quello che fa un artista? Si esprime e nonostante le critiche, nonostante feedback negativi, va avanti. Io l’ho apprezzato tantissimo, perché il livello espressivo va sempre liberato dal giudizio e in quella dimensione per me c’è l’espressività libera, pura, è quello che a me interessa…e che nella neurodivergenza c’è all’ennesima potenza.
Noi pensiamo ai bambini come liberi di esprimersi, ma in realtà spesso questo non si vede, perché sono già condizionati dal giudizio, dall’idea del bello, del brutto, dell’aver fatto bene o fatto male, per non parlare degli adulti che non sono liberi, anzi hanno proprio paura di esprimersi…lui è libero, se ne frega: questo è quello che fanno gli artisti. E allora: laboratorio di dinosauri per tutti! Mi sono messo in gioco con lui, in modo paritetico e a un certo punto anche io mi sono espresso e ho detto: -Ma io adesso non ho più voglia di fare dinosauri: faccio l’estinzione dei dinosauri!- Lì è successo qualcosa di potente: c’è stato un rispecchiamento e attraverso il disegno del dinosauro con gli asteroidi si è creata una relazione, l’opera è frutto del processo di relazione fra me e lui. Siamo entrati in relazione con la pratica del disegno, senza parlare; io ho ricondotto il processo a una teoria, che è quella dell’arte relazionale, in questo caso alimentata dalla pratica in modo coerente quando sono riuscito a farmi ispirare dalla realtà e non a provare di predeterminarla.”
Ecco com’è nata l’opera d’arte che Fargo ha di recente deciso di donarci e che noi abbiamo iniziato ad utilizzare per rappresentarci e diffondere i nostri valori anche senza bisogno di parlare, appunto, perché i bambini e le bambine che come Niccolò possono trovare una dimensione in cui potersi esprimere ed essere accolti siamo sempre di più.
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